sabato 3 aprile 2021

La vigilia di Pasqua che non ti aspettavi

Alla fine della settimana lavorativa di Pasqua, uno pensa che - più o meno - poteva andare peggio.

Certo, sono tre settimane che non vedo la mia ragazza (alla quale, detto per inciso, ai fini di queste righe ancora non ho trovato un soprannome adeguato), ma la rivedrò questo weekend. E poi mi sono giostrato bene i giorni disponibili per passare Pasqua un po' in famiglia, un po' con lei.

Tutto bene, dunque? No.

No, perché la sera della vigilia di Pasqua vengo a sapere che un amico che ho incontrato di persona qualche giorno prima è risultato positivo al tampone rapido.


E che, non te lo fai un tampone rapido anche tu per sicurezza, il giorno della vigilia di Pasqua?

Tanto cosa vuoi che sia trovare una farmacia aperta di sabato sera prepasquale.

Momenti di panico con la mia ragazza (per fortuna già vaccinata), con la quale ero al momento della ricezione della lieta notizia, pensando alle persone più fragili che ho avuto e ho accanto, a lavoro e in famiglia.

Momenti di rabbia per il mio amico che, forse, avrebbe fatto meglio a starsene più attento, dal momento che - come poi avremmo scoperto - altri due suoi colleghi di lavoro erano risultati positivi al tampone rapido.

Momenti di tristezza, perché il piano di "vacanze" (vacanze per modo di dire, ché non vivendo ancora insieme con la mia ragazza ogni momento buono per ritrovarci insieme da soli è un po' come stare in vacanza) che avevamo in mente - seppur solo in parte - è andato a farsi benedire.

Miracolosamente troviamo una farmacia ancora aperta in zona e riesco a fare il tampone rapido. Esito: negativo.

Tutto bene, dunque (n. 2)? No.

No, perché - come mi faceva correttamente osservare la mia ragazza - non è trascorso ancora il tempo massimo di incubazione del virus da quando ho incontrato il mio amico. Quindi l'esito del tampone rapido lascia un po' il tempo che trova: dovrei ripeterlo tipo a brevissimo, ma il primo giorno utile - ovviamente - è martedì.

Nel frattempo, devo capire come gestire e contenere la cosa in casa con i miei.

Ovviamente, tutto ciò non poteva accadere nelle scorse tre settimane prima di Pasqua, quando - per le restrizioni alla circolazione imposte dalla zona rossa - comunque non mi sarei potuto muovere o far niente insieme alla mia ragazza, che è ...di fuori dal comune (in senso sia letterale, sia figurato). No. Doveva succedere adesso.

Proprio io, che qualche post fa andavo predicando pazienza, mi sto accorgendo che è la mia, di pazienza, a stare per finire.

Pazientemente

Er Matassa

5 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Che dirti.. pazienza.. credo che con i vaccini a tutta riusciremo a tornare ad una vita, tutto sommato, normale.. ci si chiede tutti un ultimo, definitivo, sforzo.. ma insisto sempre su un fatto troppo sottovalutato: non stiamo uscendo da una guerra mondiale.

Anonimo ha detto...

io so' esaurita.
ti capisco
valeriascrive

Maria ha detto...

Rezar não é só pronunciar palavras mas é unir pela oração nosso coração ao de Cristo.



Paola S. ha detto...

Hey, allora? Come va? Come stai? Aggiornaciiii

Er Matassa ha detto...

Franco Battaglia, Valeriascrive e Paola S.
Paola alla fine siamo riusciti a trovare una soluzione... "originale", se domani ho tempo lo racconto in un post! E cmq sì, Valeria, sia io che la mia ragazza siamo abbastanza esauriti...
In ogni caso, da allora ho fatto altri due tamponi, entrambi negativi per fortuna.:)
D'accordo con Franco: non stiamo uscendo da una guerra mondiale. Per onor di cronaca, però, la prospettiva può anche essere ribaltata affermando: siamo entrati in qualcosa di cui nessuno di noi ha esperienza (salvo, forse, qualcuno che da giovanissimo ha vissuto ai tempi della spagnola...).

EM

Maria
I'm sorry, I'd like to speak Portuguese, but I (still) can't. Anyway, are you sure to have posted the right words in the right place?
Best wishes

EM