martedì 31 gennaio 2023

Wind of change, parte II


Caspita!
Caspita, ripeto. Il mio ultimo post qui sopra risale addirittura all'anno scorso, precisamente al momento in cui, acquisita consapevolezza di star cercando qualcosa di più nel lavoro e nella vita in generale, ho fatto i bagagli e me ne sono andato dallo Studio legale ove collaboravo da ormai quasi due anni.
Il tempo passa davvero in fretta, più e più volte mi ero ripromesso di scrivere qualcosa, eppure... Ma andiamo con ordine.

In questo periodo di pausa, diciamo così, dal lavoro, mi sono rimesso a studiare. Ho dedicato il mio tempo allo studio, ma anche ad altre cose altrettanto importanti. Il rapporto con Eureka - la mia ragazza -, ad esempio, che ne è uscito rinforzato e rinvigorito, così come quello con amici che ho ricominciato a frequentare e che nella frenesia lavorativa vedevo sempre più in fretta o di sfuggita. E tempo da dedicare a me stesso, per ascoltarmi e capire quello che mi piace fare, vedere, sentire, assaggiare, ora che finalmente sto imparando a farlo.

Poi ci sono state le prove concorsuali di diversi concorsi. Sono ancora in attesa dell'esito di alcune e altre ne dovrò ancora sostenere. Intanto, però, qualcosa si muove: ho vinto (inaspettatamente!) un concorso e domani, per la prima volta, indosserò - diciamo così - delle nuove vesti, diverse da quelle in cui finora - a volte quasi come su un nastro trasportatore - mi sono ritrovato. Certo, non è proprio quello a cui puntavo, ma è un primo passo e sono molto motivato e curioso di vedere quello che mi capiterà davanti.

Devo molto a Eureka, ma soprattutto ai miei genitori, per avermi sostenuto e motivato anche quando, ormai più di tre mesi fa, ho deciso di cambiare strada e l'ho comunicato loro. Soprattutto papà, che è stato molto, molto contento del fatto di mettermi in discussione e di cercare qualcosa che mi desse veramente soddisfazione.

Papà se n'è andato dal mondo che conosciamo alla fine dello scorso anno, inaspettatamente, improvvisamente, drammaticamente. Così, all'improvviso, un male incurabile se l'è portato via, senza chiedere permesso e senza alcun tipo di preavviso. Papà, che - per vicissitudini varie - non vedevo di persona da diverso tempo, ma che mi chiamava - puntuale - ogni giorno, per sapere come andassero le cose. 

La mancanza di un contatto reale (e non virtuale), e quotidiano con lui mi impediva ormai da tempo di scendere a un livello di intimità quale quello che - penso - dovrebbe connotare ciascun rapporto padre-figlio. Nel suo essere estroverso, papà celava in realtà una sua profondissima timidezza, frutto di un'infanzia infelice e problematica che si era lasciato alle spalle.

Era difficile, quindi, capire se e quando papà fosse realmente felice o triste rispetto a un evento o che gli raccontavo, perché condiva tutto con una giovialità contagiosa. Quando avevo deciso di cambiare lavoro e di mettermi a studiare, però, la voce a tratti rotta dalla commozione mi aveva fatto intendere che fosse davvero felice. E felice - nei termini in cui si può esserlo quando accadono cose del genere - lo sono anch'io, per il fatto che papà abbia fatto in tempo ad assistere a questo cambiamento.

Er Matassa


4 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Mi dispiace molto per papà.. poi quando le scomparse sono repentine e tragiche lasciano ancora più attoniti.. contento che tu stia trovando equilibrio, come va la convivenza?

Il Vetraio ha detto...

Con permesso.
Ho trovato molte analogie con la mia vita e con quella di qualche altro milione di soggetti.
Però quella di rimettersi a studiare mi piace assai

Katrina Uragano ha detto...

Condoglianze :(
Mi dispiace tanto leggere che hai perso tuo padre. Scrivi di questo momento doloroso con una dignità e una forza che mi sorprendono e di cui puoi certamente andare fiero. Un abbraccio.

Er Matassa ha detto...

@Franco Battaglia
Grazie, Franco. La convivenza procede, tra (più) alti e (meno) bassi. Impariamo sempre più a conoscere e ad apprezzare l'un l'altro anche nei lati che meno ci piacciono.

@Il Vetraio
Benvenuto;)
Rimettersi a studiare è faticoso... se si studia quello che piace, però, costa meno fatica!
Un saluto

@LaDama Bianca
Grazie;)
Scrivere qui è una di quelle cose che faccio, in genere, con semplicità e che mi dà tanta leggerezza nel cuore. Per questo post, però, ho scritto, cancellato, e poi riscritto diverse volte...
Un abbraccio anche a te;)