giovedì 26 agosto 2021

Due mondi distinti

In vista della (tanto imminente, quanto meditata) convivenza stanno emergendo i diversi modi in cui Matassa, l'autore di questo spazio virtuale avviluppato, ed Eureka, la sua ragazza, affrontano i medesimi problemi. L'occasione - inutile dirlo - è rappresentata dai preparativi del trasloco.

Da una parte, ad esempio, c'è Eureka che, già all'indomani della sottoscrizione del contratto e a diversi giorni dal trasloco, aveva:

- anticipato le scadenze lavorative per potersi dedicare appieno ai preparativi domestici durante le ferie;

- radunato, lavato e imbustato tutto ciò che era da radunare, lavare e imbustare per poter essere portato nella casa nuova (vestiti, biancheria, cambi di stagione);

- suddiviso il così radunato/lavato/imbustato in sacchetti distinti per area della casa di destinazione (salotto/cucina, bagno, camera da letto; e sì, Matassa sapeva che si trattava pur sempre di un bilocale, ma paradossalmente è stato proprio l'ordine della sistemazione a dettargli interiormente un certo scompiglio...).


Dall'altra parte, poi, c'è Matassa, che a meno di una settimana dal trasloco:

- è rimasto con (non uno, ma) due articoli scientifici da chiudere entro la prima settimana di settembre (nella quale rientrerò anche a lavoro, ndr), i quali, non potendo essere affrontati subitaneamente, di ripiego sono andati a costituire il Leitmotiv mentale e il sottobosco di pensieri che accompagnano Matassa in ogni attività - dalla doccia alla pulizia degli armadi, passando per il montaggio di sedie e mobili di Ikea;

- non ha la più pallida idea né di come stabilire un ordine di priorità delle cose da portare con sé nella casa nuova, né - soprattutto - di dove tali cose siano, ammesso e nient'affatto concesso che la loro individuazione per priorità sia andata a buon fine;

- non rinvenendo le cose in parola e arrivando addirittura a dubitare della loro esistenza su questo mondo, figuriamoci se riesce a lavarsele, stirarsele e organizzarsele con criterio;

- ciononostante (i.e. nonostante i tentativi infruttuosi di riuscire dove nemmeno Indiana Jones potrebbe), la (vana) attività di ricerca (in senso sia scientifico, sia logistico) condotta da Matassa in questi giorni ha conferito alla sua stanza le fattezze di un locale sopravvissuto a una declinazione dell'uragano Henri particolarmente bellicosa, visto lo stato attuale di intollerabile disordine in cui essa versa (per fare un esempio, ancora Matassa non capisce come abbiano fatto i suoi calzini a finire appesi sul lampadario).


Senza infine considerare che - tanto per dire - Matassa è davvero curioso (per non dire molto spaventato) di vedere come questa e le altre differenze tra lui ed Eureka si compenetreranno, una volta iniziata la convivenza.

Ma alla fine pensa che, forse, è proprio questo che andava cercando. E non può che abbozzare un sorriso.


Er Matassa (che stasera, a proposito della convivenza, si sente un po' ibis redibis)




4 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Sibillino tutto il post direi.. ma traspare come una certa passiva subordinazione da parte tua, rispetto al come dovrà essere sistemata casa. Per esperienze passate e e felice sopravvivenza a svariati traslochi, direi di negoziare rigorosamente assieme sistemazioni e priorità arredative, per non dover affrontare poi, e clamorosamente, la sindrome di estraneità in casa propria. Anche perché mettere su casa assieme (e ti parlo di dettagli sciocchi, tipo in che cassetto mettere le candele o in quale scaffale olio e zucchero) rende complici da subito, oppure causa incrinature destinate ad acuirsi. In tutto ciò in bocca al lupo.. la ritrovata apparente frescura, intanto, dovrebbe essere d'aiuto..

Nia ha detto...

Ti ritrovo cresciuto.. Come scrive Franco però entraci nelle cose.. meglio "scontrarsi" subito per le piccole cose che trovarsi a non aver vissuto la propria vita per anni senza rendersi conto

Katrina Uragano ha detto...

Sono diversi modi di affrontare una medesima situazione. Le donne in un modo, gli uomini in un altro.
Poi magari lei si era mentalmente preparata con largo anticipo a questo evento, avendolo atteso per più tempo di te.

Er Matassa ha detto...

@Franco guarda, in realtà abbiamo condiviso o quantomeno discusso tutta la sistemazione delle cose nella casa nuova! Penso invece che sia semplicemente diverso il modo in cui siamo abituati a gestire gli eventi in sé (che si riflette anche su questo particolare aspetto del trasloco). Sono comunque d'accordo con te sul fatto che sia meglio discutere e negoziare assieme a fronte del rischio della "sindrome di estraneità".
Viva il lupo, in ogni caso!

@Nia
Grazie, sono d'accordo con te!

@LaDamaBianca
È esattamente come dici. Eureka è abituata ad affrontare tutto in maniera molto organizzata, io invece lascio spesso diverse cose al caso o all'umore del momento. Vero è anche che lei ha prefigurato questa situazione prima di me, nonostante sia - per entrambi - il frutto di una lunga riflessione individuale ancor prima di esser condivisa con l'altro.
Un saluto!