lunedì 8 febbraio 2021

Cinque anni fa

Sono trascorsi cinque anni.

E dire che, nel frattempo, ne ho fatte di esperienze: simili, sì, ma mai identiche. Si è trattato per lo più di prove di verifica della conoscenza, che constavano, spesso e volentieri, di una fase scritta e di una orale.

Così è stato, per esempio, nel caso dei tentativi per essere ammesso ai corsi di dottorato. O di quelli per l'abilitazione all'esercizio della professione. Lì, però, è un tipo di sapienza affatto particolare a esser saggiato: esso, certo, non può prescindere dalle conoscenze scientifiche della persona, ma in qualche modo le prime trascendono la seconda, non foss'altro, ad esempio, per la simultaneità e contestualità dei momenti di esperimento delle prove (rispetto agli altri candidati) o per i luoghi in cui essi si svolgono... Giusto per elencare alcuni elementi secondo me determinanti, anche se pur sempre secondari.

Ma soprattutto, in quei momenti non ci si trova mai faccia a faccia con qualcuno che, invece di leggere o ascoltare quanto hai da dire, ti sta scrutando dentro per capire cosa tu stia pensando veramente

Ricordo bene, invece, quegli altri momenti: i colloqui di lavoro.

A monte di tante email inviate v'era il tempo speso per scrivere lettere di presentazione, per compilare curricula scegliendo tra conoscenze ("secondo te posso omettere il voto di maturità?" o "non devo scriverci che ho fatto quest'esame tre volte, vero?") ed esperienze ("questo stage all'impresa di unicorni rosa che dici, lo tolgo o lo lascio?" o "secondo te gli interessa se ho vissuto sei mesi all'estero a Nonmiricordocomesiscrivelandia?"), più o meno pertinenti, da valorizzare, cercando di mediare tra descrizione esaustiva e sintesi efficace delle medesime.

A valle di tante email inviate c'era l'incontro, deputato a una prima scrematura, con un professionista - spesso un membro junior della squadra - dal cui parere dipendeva la tua scalata verso il match con il capo/campione del ring di turno. Se uno riusciva a rimanere abbastanza lucido, capiva che i discorsi che si era preparato -  le risposte alle domande più temute, gli approfondimenti su quel particolare quesito che avrebbe potuto essere oggetto della discussione, i confronti con le opportunità di altri potenziali datori di lavoro per fare la tara a quel che effettivamente vi era sul piatto della bilancia - sarebbero stati tutti inutili. Ché quel che conta, ora come allora, è che uno faccia una buona impressione in quel momento, davanti a quella persona. Punto. E sapere che, a tal fine, si userà qualsiasi cosa baleni per la testa nel preciso frangente in cui può sembrarci utile.

Sono trascorsi cinque anni dall'ultimo colloquio di lavoro e domani toccherà rispolverarsi le maniche e far sfoggia del sorriso migliore e della faccia tosta più convincente che ci sia.

Scaramanticamente

Er Matassa

Dipendesse da me, cercherei lavoro così


4 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

In bocca al lupo mi sembra il minimo. E ricordi di una vita di colloqui dove - come giustamente sottolinei - l'unica cosa che conta davvero è il piede col quale si è alzato il tipo che incontrerai. Se gli gira bene ok, altrimenti puoi essere anche un novello Jeff Bezos.. ma dovrai provare altrove .. ;)

Er Matassa ha detto...

@Franco Battaglia
Grazie Franco, viva il lupo... E speriamo che chi di dovere non abbia la luna storta:)
A presto,

EM

Paola S. ha detto...

La cosa che più odiavo del cercare lavoro era la fase di aggiustamento del curriculum; prima di imparare quale fosse il modo giusto per dare la prima impressione decente con quello, ne ho fatte di figuracce.
Ma mi sono servite tutte: alla fine ero così collaudata che i selezionatori mi facevano i complimenti per la lettera di presentazione.
Non vorrei mai, per ora, tornare a rifare colloqui xD Per carità, mi annoio solo a pensarci. E considera che io mai stata ansiosa xD

E comunque best lie ever: bravissima a lavorare in team xD

Come detto nel commento precedente (che in realtà è successivo a questo XD) facci sapere se hai riscontro e speriamo sia positivissimo :-*

Er Matassa ha detto...

Ahahah, mi è piaciuta la tua best lie ever!!!
Eh, diciamo che io sono - per dir così - ripartito dall'inizio in questo allenamento ai colloqui. Speriamo quantomeno che almeno l'allenamento (e non dico i colloqui in sé, eh! :D) porti da qualche parte!
Un saluto,

EM