mercoledì 30 settembre 2020

La fine di settembre (e non solo)

Alla fine, quasi tutto (più o meno) è andato in porto.

La (bozza) quasi (finale di) tesi è stata caricata. Si è trattato più dell'averci messo una pezza dove non andava e quello che ho presentato è un lavoro che sicuramente necessita di ulteriori approfondimenti, per i quali - seppur di meno rispetto a quanto fatto sinora - ancora dovrò sbattermi, ma nel bene e nel  male è andata. E devo proprio confessare che sono un sacco fiero delle mie Introduzioni, nonostante le abbia scritte alle cinque del mattino. O chissà, forse proprio perché erano le cinque del mattino: la produttività ama forse nascondersi... Ma vi farò sapere, ché non è ancora finita! E, anzi, spero di non perdere il ritmo acquisito nei giorni scorsi, perché ne avrò proprio bisogno per mettere la parola fine a questa cosa.

Ma saltando di palo in frasca, e parlando di "fini" (o meglio di "inizi") ben più importanti e piacevoli, pare che l'addio al nubilato che ho organizzato per la mia migliore amica sia andato bene. Abbiamo prenotato di gran carriera all'ultimo, in un locale all'aperto e ben areato, seppur con l'ipoteca del dover cambiar posto dopo mezzanotte, e la mia amica mi è sembrata molto soddisfatta. Siamo pure riusciti a spostarci altrove, in un altro posto all'aperto, e a fare tardi. Un'amica aveva pensato a dei pensierini per la sposa, Lisistrata a un biglietto che abbiamo poi scritto e firmato tutti quanti, un'altra ancora a degli oggetti diciamo "adatti" all'occasione (braccialetti e occhiali fosforescenti, collane di fiori, cappellini insoliti etc.)

Tutto andato bene, dunque, nonostante alcune cose.

Nonostante avessi fatto voto di non bere alcolici sino al caricamento della (bozza della) tesi e, in ultima analisi, nonostante quest'ultima.

Nonostante il freddo, che comunque era ancora incipiente e nemmeno lontanamente simile a quello che sarebbe arrivato in questi ultimi giorni.

Nonostante ci siano state delle incomprensioni, poi chiarite, con la testimone dello sposo, che aveva "organizzato" una giornata alle terme aperta a tutti, sposi, testimoni e amici... senza, però, darne notizia ai diretti interessati!

Nonostante la mia macchina si fosse rotta esattamente il giorno prima dell'addio al nubilato (tipico!) e abbia dovuto chiedere in prestito quella del compagno di mia madre per spostamenti vari tra Roma e Provincia.

Il guasto, peraltro, ha comportato, nell'ordine, il dover portare la mia macchina dal meccanico - ove è rimasta sino al (e anche dopo il) matrimonio - e l'utilizzo della macchina di mia madre per recarci al paesino dello sposo, nel (profondo ma non troppo) Sud, dove avrebbe avuto luogo la celebrazione. Per fortuna, però, il matrimonio e la trasferta in sé sono state davvero un'esperienza intensa e credo che ne serberò un bellissimo ricordo. Lo condividerò, però, in un prossimo post, con la ..."dignità" che merita!

Interlocutoriamente,

Er Matassa


4 commenti:

MikiMoz ha detto...

Beh, ma senza imprevisti non c'è nemmeno gusto, no?
Che siano cose dettate dalla sfiga o altro, aggiungono sale e impreziosiscono i momenti, sempre che non facciano danni :)

Moz-

Er Matassa ha detto...

Condivido le tue impressioni, Moz:)

Anonimo ha detto...

tutto e' bene..
valeriascrive

Er Matassa ha detto...

Hai ragione! Anche se ancora non tutto è finito...:)