giovedì 12 maggio 2022

Lasciar andare

Esattamente una settimana fa ho mancato un appuntamento al quale mi avrebbe fatto molto piacere partecipare.
Si trattava di salutare una persona che negli ultimi anni ha ricoperto un posto importante nella mia vita, soprattutto (ma non solo) professionale.
Non sono riuscito ad andare, a causa di circostanze lavorative e impegni domestici che - guarda caso - si sono accavallati proprio nello stesso giorno.
Epperò, il senso di dispiacere per esser stato assente, quel giorno, è stato così forte che - lo giuro - non sono riuscito a concentrarmi su nient'altro.

Arriviamo allora a oggi pomeriggio, quando ho visto Amazzone (qualche aficionado del blog ricorderà che si tratta della mia psicoterapista) e le ho raccontato di questo fardello che mi portavo dietro da circa una settimana e del quale non riuscivo a liberarmi.
Con il suo aiuto, ho provato a immaginare quella persona seduta lì di fronte a me, nella stessa stanza, e a dirle tutto quello che avrei voluto nel corso di questi anni - anche dopo che ci siamo persi di vista, per dir così - e non sono riuscito a fare.

Pensavo che sarebbe stato un esercizio inutile e invece sono riuscito a esprimere e a buttare fuori ciò che tenevo riposto neanche io so dove. Ad azzeccare, una dopo l'altra, tutte le parole che avrei voluto dire, a prevenire le obiezioni che mi sarebbero state fatte, a uscirne forse un po' triste, ma soprattutto alleggerito (nell'immediato) e consapevole (dopo, a mente più fredda).
E sono riuscito a lasciar andare - oltre alla persona - anche le parole non dette, le recriminazioni a lungo serbate, le spiegazioni mai ricevute, le gratificazioni mai avute, la pazienza che non c'è stata.
Ora ciascuno libero per la sua strada, nel ricordo affettuoso, ma che non sarà più un macigno.

Macignatamente,

EM



7 commenti:

Yaxara ha detto...

Direi che Eureka è stata terapeutica.

Er Matassa ha detto...

@Yaxara
Vero? Chi l'avrebbe mai detto :D

EM

Franco Battaglia ha detto...

Mi sembra di capire che non è stata proprio una "bellezza" 'sta persona che non hai potuto (o voluto?) salutare di persona. Quindi gliene hai dette quattro tramite interposta persona (la psicoterapista) e ora tutti contenti.
Certo ho qualche dubbio sul ricordo "affettuoso" ( "le parole non dette, le recriminazioni a lungo serbate, le spiegazioni mai ricevute, le gratificazioni mai avute, la pazienza che non c'è stata").

Er Matassa ha detto...

@Franco
Per molti aspetti non lo è stata. Per altri, invece, ho avuto solo da imparare (e tanto); ed è per questo che il ricordo è anche "affettuoso".
È il contrasto tra queste due componenti che mi ha angosciato negli ultimi tempi. L'averle ben distinte e il chiarire alcuni punti ha fatto sì che smettessi di angosciarmi.

EM

Katrina Uragano ha detto...

Forse è un esercizio che dovremmo fare anche a casa, da soli. Persino allo specchio. Grazie per lo spunto.

Er Matassa ha detto...

@LaDama Bianca
Grazie a te per il commento. Sì, per me è stato molto utile.
Un saluto

EM

Franco Battaglia ha detto...

Sarà ma si percepisce, se non solo, soprattutto un riscontro negativo.. poi ci sarà pure la patina affettiva.. non oso metterlo in dubbio.. forse un po' sindrome di Stoccolma magari.. ahah