mercoledì 24 giugno 2020

In ritardo, come sempre

Sono sempre in ritardo. 

Non parlo degli appuntamenti: a quelli, bene o male, son sempre riuscito ad arrivare puntuale, nonostante i mezzi pubblici e l'incontrollabile (e imprevedibile) traffico romano. A onor del vero, da quando ho un mezzo proprio, purtroppo invece di arrivare in anticipo ho iniziato ad arrivare prima puntuale e, mano a mano, sempre più in ritardo. Ma mi sto rimettendo in riga, complici l'orario di lavoro, la ragazza e la poca predisposizione di entrambi (della seconda, in particolare) a sopportare i miei ritardi.

Quello di cui parlo sono le maledette scadenze (e non solo di lavoro). Non ce ne sia una (e dico una!) che riesca a rispettare e a chiudere in largo anticipo. Non c'è niente da fare: se non mi viene l'ansia, se non sto con l'acqua alla gola, non riesco a carburare e a produrre. Cosa che, indirettamente, si lega a quel problema di concentrazione su cui mi sono soffermato sia in corso di quarantena che dopo.

E dire che ne ho provate tante: suddividere il lavoro in piccoli obiettivi; darsi delle scadenze a breve termine; privarsi di ogni cosa che può rappresentare una potenziale distrazione; promettersi una ricompensa per il lavoro svolto, et cetera, sono cose che mi son sentito dire e consigliare più volte. Niente da fare: per una o due ore riesco a tener testa alla tentazione di fare altro, ma poi, inevitabilmente, ci ricasco. Fino a che, stanco morto, esausto e con una barca di cose da fare, mi ci rimetto, più disperato che motivato, e per il rotto della cuffia riesco a portare a termine il tutto.

Certo è che vorrei riuscire a vivere più serenamente il lavoro, le sue scadenze e i suoi ritmi. A differenza di altre persone, l'esser stato chiuso in casa in quarantena per quasi due mesi non mi ha aiutato affatto a migliorare in questo senso e ora mi ritrovo con una marea di cose da fare, pochissimo tempo per farle e il serio rischio di bucare il termine senza praticamente nulla in mano. Mi piacerebbe viaggiare nel tempo, oltre la scadenza imminente, e vedere se ce l'avrò fatta o meno, e sentire la versione futura di me dirmi: "tranquillo, te la caverai come hai sempre fatto" oppure "stavolta hai sgravato male".

E stavolta non me lo posso proprio permettere.

Er Matassa

4 commenti:

MikiMoz ha detto...

Non so che dire... io con le scadenze do il meglio di me semrpe all'ultimo. Oppure con larghissimo anticipo :p

Moz-

Er Matassa ha detto...

Idem... vorrei però riuscire a rispettarle con più margine, ma soprattutto con meno ansia!:)

Emigrante ha detto...

Procrastinatore professionista.

Er Matassa ha detto...

Anche tu, Emigrante? Se posso, confesso che la cosa un po' mi conforta... :D

EM