venerdì 20 marzo 2020

Il labor limae seguirà

È già la seconda o la terza volta (di quelle che io ricordi, s'intende) che il mio capo (d'ora innanzi: il Professore) dice che sono abbastanza "pletorico" nello scrivere.
Non sarebbe un gran danno, se non fosse che per scrivere quelle cose che lui definisce "pletoriche" ci impiego un sacco di tempo. E con quale esasperazione, poi...!
Il problema è che impiego trecento anni a partorire un pensiero o un'idea che abbia una qualche dignità per esser chiamata tale. Ok, devo ammettere, forse, di essere un po' perfezionista (o insicuro, il che è la stessa cosa), perché il mio approccio è questo: giammai metter qualcosa nero su bianco, finché ciò che ho in mente non è abbastanza definito e non sono consapevole di tutte le sue implicazioni.
La conseguenza è assai scontata. Scrivo un periodo, anzi mezzo periodo; lo trito, lo ritrito, lo capovolgo e lo stravolgo. Lentamente, poi, vado avanti, salvo tornare indietro subito dopo a vedere se quel che ho scritto è ancora lì; se qualche lettera è sfuggita o se ho dedicato troppo spazio a qualche parola;  se la consecutio temporum è corretta; se ha fatto capolino qualche idea più interessante; se quell'andare a capo ci stava o, piuttosto, spezza il discorso.
Insomma: la scrittura è per me una cosa importante, affascinante, ma anche - ahimè - incredibilmente dilaniante. Tanto, anche perché penso di essere un tipo abbastanza lento e riflessivo - e ciò sia nella vita, sia nella scrittura (che poi, come diceva qualcuno che ne sapeva abbastanza, anche la scrittura è vita, no?).
Mi son detto: chissà, uno degli scopi di questo blog potrebbe essere quello di aiutarmi a comprendere e superare i miei limiti da "scrittore". Uno dei quali, come detto, è l'esasperata lentezza, la costante indecisione e l'eccessiva riflessione. Come ti dicono a Roma: "pensace de meno!".
Serve infatti, alle volte, un po' di impulso, di iniziativa; serve saper pensare e scrivere di getto almeno le cose più importanti, perché, come diceva il noto Generale Orazio De Gaulle, il labor limae seguirà.
In conclusione: potrei provare, ogni tanto, a scrivere qualche articolo e metter nero su bianco qualcosa di me e delle mie giornate in poco, pochissimo tempo. Così, "a tasto libero", almeno come idea di partenza. E chissà che qualcuno - io stesso o chi mai leggerà questo minuscolo spazio nella rete - non inizi a prenderci gusto...

Er Matassa

2 commenti:

MikiMoz ha detto...

Io sono il re del gettarmi d'impulso nelle cose... ahaha! XD
In effetti, in questo siamo all'opposto.

Moz-

Er Matassa ha detto...

Ahahahah! E io ho tutto da imparare.:)